Venezia 79: Area Stile pura meraviglia al Lido di Venezia. Grande successo con celebrities e sponsor

Area Stile, dopo Sanremo ed il grande concerto di Bocelli, è presente al lido di Venezia in occasione della 79° festa del Cinema. Ha inaugurato la Mostra con un super red carpet d’autore, emergenti nel mondo del fashion style.

In laguna si stanno svolgendo sessioni di make-up e preparazioni dei vari look del festival tutto in concomitanza con le presentazioni dei film in concorso.

In Area Stile beauty convergono attori, registi, cantanti e blogger per parlare di festival e scambiarsi idee lavorative inerenti al mondo del fashion e del cinema.

Le attività – monitorate e seguite da Marisol Campos e dalla project manager di area stile Sara Bolzani – sono super intense e ringraziamo i brand che le supportano: da Caffè RavasioAviva vini futuristici, Smalto rosso nails, Luxury eventi.

Si tratta naturalmente di tenere la mira su bellezza e beauty senza tralasciare la parte food seguita dal brand piacentino Troni’s events podenzano con Stefano Troni executive chef e Marco Troni event manager: gli ospiti possono degustare prodotti super selezionati Dop!

Marco Lanfranchi, il direttore artistico di Area Stile, è il fautore di questo format veramente esclusivo che mette a disposizione del festival.

Si tratta di una bellissima occasione per i vari brand che accompagnano area stile beauty, i quali si dichiarano anche molto soddisfatti per la visibilità che stanno ottenendo: un ottimo riscontro!

MALI Atelier è il brand che ha vestito chi ha fatto il red carpet con Area Stile. Ogni abito di Mali, atelier di Bergamo super professionale, è confezionato a mano dalla sarta, che lavora per far sentire ogni persona unica e speciale. Ogni capo che hanno indossato le ragazze è esclusivo ed è realizzato con stoffe di pregio. Interessante anche BUUBZTAPE un prodotto cosmetico per il mondo femminile che sa di rivoluzionario: http://www.buubztape.com

Un brand sicuramente da menzionare è Atelier Sposami di Debora Antelmi che ha effettuato la nuova campagna pubblicitaria proprio durante il festival: il brand è stato scelto appositamente per la sua grande qualità e fama nel creare perfetti abiti da sposa.

Importante è poi il marchio Amen collection con preziosi gioielli: la testimonial del brand è Elena Izzo, emergente modella che sta avendo un successo nel mondo del beauty brand.

LE MODELLE: Vanessa Donghi, Giulia Colacchi, Nicole Zampedri, Margot Marchionni

Ogni giorno si tengono le preparazioni dei vari carpet con défilé di model influencer e attrici; il tutto viene immortalato dal fotografo ufficiale Matteo Mignani che effettua i vari shooting fotografici dedicati ai brand luxury che partecipano all’edizione corrente.

Le testimonial branding di area stile sono preparate per il prestigioso red carpet con la massima professionalità.

La parte make up è curata da Enif Academy capitolata dalla direttrice artistica e proprietaria del brand Susanna Savarese con le sue tutor e le sue allieve che si danno il cambio durante questi 10 giorni di attività.

Racconta Marco “Il contenitore dei servizi è molto ampio. Il reparto trucco è gestito da Enif Academy di Napoli, un team qualificato ed un brand emergente per dare così il giusto premio ai giovani make up Artist che partecipano a numerosi corsi di formazione; la make up room è coordinata dalla nostra Make up Artist internazionale Marisol Campos a tutti nota per la gestione dei talent della musica e del cinema”.

Numerose le celebrities che visitano Area Stile e accedono ai servizi d’autore; blogger, modelle, attori e cantanti sono protagonisti dei numerosi red carpet coordinati da Marco Lanfranchi e Roberta Nardi.

Dichiara Marco Lanfranchi “Ci sono tutti i presupposti per un grande risultato, è una manifestazione sicuramente meravigliosa”. La forza di area stile sta nel miscelare nel modo giusto le forze in campo.

Seguiteci sui canali social durante l’intera kermesse per vivere con noi le grandi emozioni del 79 esimo festival del cinema di Venezia.

Massi Farina presenta e si presenta con Er Barone Decadente: dal 5 aprile su tutte le piattaforme digitali

Su tutte le piattaforme digitali

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MASSI FARINA presenta, e si presenta, con ER BARONE DECADENTE, il suo nuovo singolo in anticipazione del progetto “in sei uscite” che lo vedrà in veste da solista. E’ uscito il 5 aprile 2022 il brano del pungente cantautore romano che, con ironia ed humor, descrive uno spaccato di società con un invito da parte dell’artista: “Abbiamo scelto di pubblicare anche il lyric video perché ve lo vogliamo vedere cantare. Vogliamo i vostri video, le vostre storie che ve lo cantate e che lo interpretate” (Massi Farina).

All’uscita del singolo seguirà presto il videoclip per poi proseguire nel percorso di presentazione del suo progetto musicale in 6 uscite con copertine d’autore. Tanti anni di esperienza sui palchi e tanti premi e riconoscimenti raggiunti con le band di cui ha fatto parte e co-fondato per un cantautore che ha avuto ed ha tanto da dire. Un percorso musicale a cavallo tra il rap ed il pop rock, passando per il folk ironico e le tante vie delle strade della musica. ER BARONE DECADENTE vede l’arrangiamento di Francesco Finori, alla batteria Kicco Careddu, alle percussioni Paulo La Rosa, con il Mix e Mastering di Simone Coen.

Due curiosità:

  1. La scritta sulla cover è tratta da un manoscritto di D’Annunzio ed è stata realizzata su foto ed artwork di Paco Rianna,
  2. Il singolo è uscito il 5 aprile alle 9,15 in omaggio al compleanno del papà dell’artista.

Mua: Anna Pennaforte

Location: Davide Crea

Lyric video https://youtu.be/2J0jhH6i1l8

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BIO MASSI FARINA

Inizia la sua storia da solista nel 2020 dopo le interessanti esperienze nelle band, di cui è stato anche il co-fondatore, “La Cricca dell’Orma”, “Le AnimeNote” e i “D.S.P. (DigitalSoundParadise)” con cui si è esibito in tantissimi live e si è tolto diverse soddisfazioni. Prima di intraprendere questo percorso solista, ha realizzato per Le AnimeNote, “Che è rimasto de loro”, un brano di beneficenza dedicato ai giudici Falcone e Borsellino, mixato da Fabrizio Simoncioni, caro amico e grandissimo fonico e musicista (attualmente tastierista dei Litfiba). Il videoclip del brano, per la Regia di Damiano Impicciché, si è aggiudicato la vittoria del Premio Roma Videoclip per il sociale, nel Giugno 2021. Tra le altre soddisfazioni raggiunte con le band ci sono state le finali del Premio Califano (2016 e 2019), 2016 live nel meraviglioso Teatro Olimpico e nel 2019 al Puff, storico locale romano di Lando Fiorini. Al momento MASSI FARINA è in uscita il 5 aprile con il brano “ER BARONE DECADENTE”, singolo, a cui presto seguirà il videoclip, come anticipazione del progetto solista in 6 uscite.

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sito personale:

https://www.massifarina.it/

“DA CRISALIDE A RIBELLE”. A Noto, alla Galleria Palazzo Nicolaci, una grande collettiva tutta al femminile, promossa da ALTERA DOMUS

“DA CRISALIDE A RIBELLE”, questo il nome della mostra iniziata il 19 marzo e che doveva concludersi il 25 aprile, ma, visto l’enorme successo che sta già ottenendo, si è deciso di prorogarla al 22 maggio, quindi la domenica successiva all’Infiorata, importante appuntamento proposto ogni anno nella città siciliana.

A ospitare la collettiva è la Galleria Palazzo Nicolaci, disposta nel piano attico dell’omonimo palazzo di Noto. Si tratta di una rassegna tutta al femminile curata da Paoletta Ruffino, curatrice e presidente dell’associazione culturale Altera Domus, promotrice dell’iniziativa, e Carlo Tozzi, founder e art promoter di St-Art Amsterdam, un incubatore internazionale di talenti artistici che sostiene e promuove nel mondo con spirito mecenatistico. L’esposizione, patrocinata dal Comune di Noto e realizzata con il contributo degli sponsor, vede la partecipazione di 20 artiste italiane e 2 iraniane.

Tra le proposte, spiccano i nomi di: Elisa Anfuso, Silvia Berton, Erica Campanella, Ilaria Caputo, Alessandra Carloni, Anna Caruso, Antonella Cinelli, Giulia D’Anna Lupo, Elisa Filomena, Maria Gagliardi, Debora Garritani, Jara Marzulli, Cali la Rebelle, Angela Regina, Alessandra Rovelli, Grazia Salierno, Roberta Serenari, Milena Sgambato, Tina Sgrò, Ladan Tofighi, Samantha Torrisi, Nooshin Zokaie.

Sin dal titolo, la mostra introduce lo spettatore nei luoghi della trasmutazione, nel mistero della metamorfosi umana, della rinascita, attraverso la metafora della crisalide che da larva si trasforma in farfalla per arrivare a volare liberamente e sperimentare il senso dell’arte come intensità e forma di vita. La forza creativa che emerge dalle 80 opere in mostra, tra cui pitture, fotografie, disegni e acquarelli, includendo diversi lavori inediti, s’impone sulle tenebre di questo nostro tempo, segnato da guerre e pandemie, e fa sognare il pubblico rigenerando un sopito sentimento di bellezza che lo riconcilia con il reale che ha dinanzi. La rassegna ibrida suggestioni culturali occidentali e orientali, intrise, come le opere di Ladan Tofighi, di un sottile “humour noir” teso a spingere l’osservatore ad una riflessione sulla condizione femminile attraverso un’accesa, caricaturale e ironica narrazione grafica, di vaga memoria dadaista.

Come crisalidi avvolte nelle bende, simili a mummie che si dimenano per uscire dal bozzolo e diventare farfalle, si presentano, di contro, le metafisiche immagini, ammantate di mistero, della “Città e della Bellezza coperta” di Nooshin Zokaie che attinge all’inconscio creando un’arte impegnata, mirante a ricostruire la coscienza e la società umana, mettendo sulla tela quel che gli occhi non possono vedere. Il tema del labirinto, ripreso da vari artisti in diverse epoche, nella narrativa di Ilaria Caputo è portatore della metafora del viaggio interiore che l’artista compie dentro se stessa alla ricerca del proprio destino; una prova iniziatica che sembra materializzarsi nella serie degli autoritratti pervasi da una luce aurea che ricolma le figure di un sottile erotismo.

Conturbanti e oniriche si mostrano allo spettatore le protagoniste di Jara Marzulli, trasmutate dall’essere crisalide in un sé superiore che va oltre l’apparente erotismo e una banale provocazione.

Antonella Cinelli consacra alla donna la sua produzione pittorica, raffigurando la femminilità nella sua essenza immutabile. Le sue giovani protagoniste, belle e sensuali, avvolte in una calda luce dorata, sono Veneri contemporanee che sprigionano una vitalità sexy e ridestano nello spettatore passioni quiescenti.

Il corpo delle sante disvelate di Giulia D’Anna Lupo diventa metafora dell’autocoscienza e del partire da sé per raccontarsi. Le protagoniste di Giulia sono sante, in senso figurato, di questo nostro tempo, che rivendicano rispetto e “devozione” per il loro essere diversamente donna, e la libertà di mostrare il proprio corpo inteso non come canone estetico idealizzato e sessualizzato, ma come autoaccettazione.

L’artista Alessandra Rovelli mostra, dal 2016, una felice ispirazione nella pittura di paesaggi a cui attribuisce un significato simbolico: “la strada diventa il percorso di vita, i lampioni o gli alberi possono essere persone”. La memoria, per Alessandra Rovelli, è un’arte concettuale da salvaguardare, custodire, arricchire, attraverso un approccio creativo che si presti alla condivisione e narrazione collettiva. I suoi “Life-Box” sono scatole di cartone rivestite di tela in cui “il colore è dato a pennellate piene, corpose, molto compatte e ne risulta una materia pittorica ruvida che vuole dare una visione animistica della natura”. Incuriosiscono lo spettatore a scoprire ciò che contengono, a penetrare il significato e il contenuto dell’opera attraverso un foglio di carta con delle frasi che fanno riflettere.

Anche l’artista Anna Caruso, nei suoi “Framing Effect”, promuove una pittura simbolista basata sulla memoria e caratterizzata da sottili straniamenti. “Che memoria hanno le meduse?” È il titolo dell’opera che ne contiene la personale poetica.

Elisa Filomena incentra la sua ricerca sulla rivendicazione della figura del dandy in chiave femminile, ergendosi a paladina della libertà dell’essere contro la più bigotta morale universale. I suoi raffinatissimi ritratti di donne “dandy” ostentano una bellezza ricercata e compiaciuta, che non è effimera “Vanitas”, ma pittura vibrante.

Introspettiva e intimistica, impregnata di poesia è la pittura di Samantha Torrisi volta ad esprimere il personale interesse per la natura, liricamente interpretata, superando l’aspetto

realistico, attraverso un ricercato cromatismo che per l’effetto sfocato, quasi di foschia, in cui le forme perdono consistenza e si dissolvono in toni atmosferici e luministici, ricorda molto Turner.

Tina Sgrò mira a rendere nei suoi metafisici scorci urbani di una Milano sognata da piccola, una sintesi di tempo, luogo, colore e tono, conferendo alla composizione un aspetto di dinamismo, di eco futurista, in antitesi con l’aspetto statico dei suoi interni di ambiente borghese, stanze dell’anima, trasfigurati in termini poetici attraverso mirabili effetti di luce riflessa.

Citazioni metafisiche, di gusto saviniano, troviamo anche nelle grandi composizioni della street artist Alessandra Carloni le cui opere sono chiavi d’accesso alla sua interiorità e spiritualità. Dai suoi lavori emerge un mondo visionario attraversato da città volanti e da animali meccanici, popolato da giovani protagonisti che si stagliano contro ampie scenografie prospettiche e deserte, a volte persino inquietanti per la presenza di elementi stranianti che conducono lo spettatore in un viaggio, come metafora della vita, non fisico ma mentale.

Identità femminile e giochi dell’eros nello sguardo di due grandi fotografe: Elisa Campanella e Angela Regina comunicano allo spettatore, attraverso una serie di scatti in bianco e nero e piccole foto vintage polaroid, che il compiacimento per la descrizione del corpo femminile non cerca motivazioni al fatto in sé, ma il senso di una ricerca artistica.

Attratta dalle potenzialità espressive del medium fotografico, l’artista Debora Garritani affida ad un oggetto: una macchina da cucire, la sua poetica essenzialmente concettuale, ponendo una profonda riflessione sull’attesa, intesa come valore del tempo vissuto. “Per ora non ancora” è il titolo dei due lavori in mostra che pongono l’accento sull’urgenza di ricucire il tempo e ripararne gli strappi.

Sul recupero della memoria storica Maria Gagliardi orienta la sua ricerca incorniciando vecchie foto di indossatrici degli anni 50 identificative di un’era indimenticabile, e di cui oggi, più che mai, si avverte la mancanza. Una singolare quanto memorabile foto gallery fa vibrare le corde dell’anima dello spettatore catapultandolo nella moda di quegli anni che conosce un’autentica rinascita con un look “bon ton” che esalta la femminilità, l’eleganza e la raffinatezza, e che diventa un messaggio anche per le nuove generazioni.

In chiave psicologica si sviluppa la ricerca di Silvia Berton in mostra con una serie di inediti ritratti di top model dei nostri giorni, condotti con viva intensità ritrattistica e penetrante efficacia espressiva. Adombrate e solitarie, graffiate dalla vita, ma dallo sguardo dardeggiante che nasconde un messaggio di rivolta verso i soliti cliché, si stagliano su un fondo scuro e uniforme che rende più plastiche le forme del corpo e le esalta.

“Credo che il colore sia ad oggi uno dei più grandi gesti di coraggio. Mi distaccai dal figurativo qualche anno fa. Mi sentivo compressa. Ecco perché lavoro su grandi formati, per creare un palcoscenico in cui il fruitore si senta scosso”. È così che Calì la Rebelle spiega allo spettatore la sua urgenza di libertà espressiva non influenzata da contingenze estetiche e basata su un astrattismo privo di intenzionalità figurativa che esalta l’espressione artistica come frutto della casualità, della spontaneità, dell’inconscio e della continua sperimentazione.

Nelle opere di Roberta Serenari dominano scenografie complesse contro cui si stagliano enigmatiche figure femminili, personaggi di un mondo onirico, di chiara ascendenza dechirichiana, che stimolano a riflettere e ad interrogarci sulla fugacità del tempo, sul piacere dell’attesa, e sulla paura del cambiamento.

Solitarie ed evanescenti vagano nella tela le giovani donne di Milena Sgambato, tratteggiate come macchie di colore e luci che ricordano una tavolozza impressionista. Pur nel loro abbozzo sommario e nella disarmante semplicità compositiva, l’artista è riuscita a raggiungere un perfetto accordo fra rappresentazione realistica ed evocazione sentimentale.

Elisa Anfuso si lascia sedurre dalla poetica surrealista di Renè Magritte realizzando composizioni dall’atmosfera misteriosa e onirica mediante inconsueti accostamenti di elementi fortemente simbolici che innescano nell’osservatore un senso di straniamento. Se per Magritte la Memoria è la testa di una statua con la tempia insanguinata, metafora dell’immortalità dell’arte che diventa testimone dello scorrere del tempo, della vita e della morte, allo stesso modo una serie numerata di ritratti di giovani donne fiorite, con corna da cervo, occhi bendati e sanguinanti, rappresentano una chiara metafora della Metamorfosi ovidiana: “Tempux edax rerum” fonte d’ispirazione per l’artista per i tre soggetti in mostra “Del tempo che divora le cose”, personificazioni del tempo che consuma e trasforma ogni cosa, indipendentemente dalle vicende umane, perché nulla resta in eterno.

Boa Sorte vi augura una buona Pasqua

Boa Sorte, ristorante di sushi fusion con due sedi già attive in Calabria, ha aperto le sue porte nel cuore di Roma (via della colonna Antonina 48), nel mese di Luglio 2021. 

La scoperta continua di sapori nuovi, accostamenti ricercati e materie prime di alta qualità costituiscono la mission di questo viaggio culinario tra i sapori della cultura giapponese e hawaiian-brasiliana.

La drink list proposta rispecchia perfettamente la nuova idea di lifestyle del ristorante: le migliori etichette di champagne accompagneranno, con le loro bollicine delicate, i piatti fusion del menù.


La location elegante e raffinata, curata nei minimi dettagli, è ideale per trascorrere una serata in compagnia all’insegna di un’esperienza culinaria originale e sempre nuova.

Claudio Giannini, il proprietario, ha dichiarato: 

“Boa Sorte si propone nella Capitale non solo come sushi fusion, ma anche come ristorante di piatti caldi, ricercati e derivanti dalla tradizione nippo-brasiliana.
Oltre ai classici giapponesi (sashimi, nigiri, maki rolls ecc…),è possibile gustare le tipiche Pokè hawaiane e primi e secondi piatti proposti dal nostro Chef brasiliano.”

THE COURT ELETTO MIGLIORE BAR D’ALBERGO DELL’ANNO

Nel 2021 en plein di riconoscimenti per l’esclusivo cocktail bar della Capitale guidato da Matteo Zed: dopo il buon posizionamento nei “Top 500 Bars” e l’ingresso nei “World’s 50 Best Bar”, il 13 dicembre a Milano The Court ha ritirato il Premio Amaro Tosolini come “Migliore Bar d’Albergo” dell’anno durante la Barawards Gala Evening, la prestigiosa cerimonia di premiazione organizzata da Bar Giornale

Se Matteo Zed quest’anno avesse giocato alla roulette, l’en plein sarebbe stata la massima vincita possibile, relativa alla puntata effettuata su un singolo numero. E per rubare un’altra espressione al gioco d’azzardo Les jeux sont faits!”. Così è stato. Nell’ultimo trimestre la posta in gioco è stata sempre più alta e il bartender di fama internazionale è tornato “a casa”, quella con un’esclusiva vista sul Colosseo che affaccia su un’antica palestra di gladiatori romani, con una tripletta di premi e un radioso avvenire davanti. Dopo il passaggio dalla 71esima alla 49esima posizione nei Top 500 Bars 2021 e l’ingresso nell’Olimpo mondiale della miscelazione conquistando il 64esimo posto nei World’s 50 Best Bar, The Court è stato eletto Migliore Bar D’Albergo dell’anno in Italia.

La premiazione si è tenuta a Milano durante una serata di festa che si è svolta lo scorso 13 dicembre in occasione della Barawards Gala Evening, prestigiosacerimonia di premiazione organizzata da Bar Giornale, magazine leader nel settore, e da Dolcegiornale, Hotel Domani e Ristoranti. Un ulteriore successo per il cocktail bar di Palazzo Manfredi condiviso con più di 450 professionisti del mondo Horeca candidati in questa edizione, nata per valorizzare l’eccellenza dell’ospitalità made in Italy. Nel frattempo, The Court continua con slancio e passione la sua operatività, accogliendo gli ospiti tutti i giorni sulla terrazza attrezzata anche nei mesi più freddi e organizzando frizzanti rendez-vous con guest star internazionali della mixology che si esibiscono dietro al bancone più amato dagli appassionati di miscelazione in città, e non solo.

Roma vista dal The Court non è mai stata così bella. Caratteristica di tutte le proprietà del Gruppo, incluso il The Court, è “The View” ossia la vista. Fanno parte della Manfredi Fine Hotels Collection (www.manfredihotels.com), di proprietà dei conti Goffredo e Leonardo Ceglia Manfredi, Palazzo Manfredi Small Luxury Hotel a Roma con il suo ristorante stellato Aroma sul RoofTop Una Stella Michelin  proprio difronte al Colosseo, Punta Tragara Small Luxury Hotel, Le Monzù e Mammà Restaurants – entrambi una Stella Michelin – ed il Castiglione incantevole maniero nella magica Isola di Capri.

Altra novità sono gli appartamenti nel centro storico della capitale e il nuovo Palm Suite Manfredi Small Luxury Hotel. Una realtà imprenditoriale con radici antiche, che si distingue come brand d’eccellenza nell’arte dell’ospitalità ed accoglienza italiana.
 

The Court

Via Labicana 125 – Roma

info@thecourtrome.it

Tel: 06 69354581

Casa Coppelle cambia abito e diventa Scandaleux (ma solo il giovedì!)

Cambiare, evolversi, modificare l’offerta, arricchirla e renderla quasi sartoriale per una clientela che desidera trascorrere la serata, dall’aperitivo al dopo cena, in un posto solo.
Un luogo avvolgente, elegante, poliedrico e unico nel suo genere proprio come Casa Coppelle.

Il progetto e il ristorante

“Amo uscire, vivere la città e godermi una serata senza dover saltare da un locale all’altro. A Parigi, lo facevo 30 anni fa!”. A parlare è Rachelle Guenot, elegante padrona di casa di questo bellissimo ristorante che si trova in uno dei più bei salotti del cuore di Roma. E’ Casa Coppelle, nell’omonima via, ed è qui che da dodici anni Madame Guenot accoglie i suoi ospiti con il suo stile inconfondibile, che porta inevitabilmente un po’ della sua Francia nel centro di Roma. Il ristorante è una perla rara di arredamento e design e ad un occhio attento e allenato alla bellezza – quella fuori dagli schemi nella sua preziosa unicità – si farà subito notare lo stile curato meticolosamente. “Io e mio marito, volevamo un posto nostro, che ci rappresentasse. Ma lo volevamo diverso dagli altri; non più bello, non più originale. Solo diverso, nostro”. E’ così che parla del suo gioiello Rachelle che quando otto anni fa decise di rinnovarlo, aveva un sogno: affidarne i lavori a Jacques Garcia, un importante architetto francese che nella Ville Lumiere si è occupato – e continua farlo – della progettazione di interni di importanti ristoranti stellati, hotel di lusso e prestigiosi giardini. E così Madame Guenot, quasi per sfidare la sorte tenta la richiesta di un appuntamento nello studio parigino di Garcia. E, coup de théâtre, le viene fissato un incontro, quindi si conoscono e l’architetto accetta di occuparsi di Casa Coppelle. Il risultato? E’ da vedere, difficilissimo da raccontare perché si rischia di sminuirlo. Garcia ha plasmato e lavorato Casa Coppelle come se tra le mani avesse avuto un pezzo di creta, creando un luogo in cui si alternano giochi di colori, sfumature cromatiche, preziose carte da parati, importanti dipinti ed erbolari d’epoca. Ed è in questo luogo che trasuda eleganza e stile che ogni giovedì va in scena Scandaleux, un appuntamento settimanale in cui Casa Coppelle cambia d’abito ed aggiunge alla grande esperienza gastronomica anche la possibilità di godere dele diverse anime dello stesso luogo, dall’aperitivo al dopocena. Ad affiancare Rachelle Guenot in questo nuovo progetto, c’è Alessandro Moscatelli organizzatore di eventi di grande esperienza che nel corso della sua lunga carriera ha avuto l’occasione di lavorare moltissimo anche all’estero. “Con piacere affianco Rachelle in questa nuova avventura, perché qui a Casa Coppelle con Scandaleux daremo vita a qualcosa che c’è in molte altre capitali del mondo e d’Europa, ma non a Roma. Per questo siamo felicissimi di fare da apripista!”. Alessandro Moscatelli parla orgogliosamente di Scandaleux che ha come obiettivo quello di rispondere alle esigenze di una clientela matura, che ha voglia di uscire e scegliere un locale dove trascorrere tutta la serata dalle 19 alle 2. I giovedì “Scandaleux” di Casa Coppelle iniziano con l’aperitivo da consumare accomodandosi al bancone, sorseggiando un drink o un calice di vino da accompagnare a qualche boccone goloso in uscita dalla cucina. A rendere l’atmosfera ancora più rilassante ci sarà il djset di Emanuele Vesci che come un vero sarto della musica, è in grado di capire al volo che umore dare alla serata adattando stili e generi musicali alle esigenze degli ospiti presenti. Musica e performance a cura di ballerine professioniste, continuano anche durante la cena, che ovviamente avverrà accomodandosi in uno dei tavoli dislocati nelle diverse sale del ristorante dove si potrà scegliere liberamente dalla carta gourmet o da quella bistrot. In ogni caso si potrà contare su una proposta gastronomica ricercata e gustosa, di cui parleremo più avanti. La serata dei giovedì Scandelaux continua ovviamente con i dopocena, drink alla mano, la comodità delle varie sedute a disposizione e poi la libertà di scegliere se farsi coccolare dalle note soft del piano bar a cura di Giorgio Marconi, continuare con il DjSet di Vesci oppure se si gradisce la tranquillità intimità per scambiare due chiacchiere è a disposizione una saletta riservata. Ecco cos’è Scandaleaux, una serata pensata per ogni tipo di ospite con l’unico intento di farli restare il più a lungo possibile godendo di un’atmosfera completamente avulsa dal traffico cittadino e dalle beghe della vita quotidiana.

Per garantire agli ospiti un ambiente riservato e il più selezionato possibile, per vivere i giovedì Scandaleaux di Casa Coppelle è necessaria la prenotazione.

La proposta gastronomica

Rachelle è ormai una cittadina romana, e non solo per faccende burocratiche, ma perché è in questa città che ha scelto di vivere, di crearsi una famiglia e anche un lavoro. Ma non dimentica certamente la sua Francia, la nazione l’ha vista nascere e nella quale da giovanissima sognava di studiare nelle scuole di cucina “Mio padre ahimè, uomo di altri tempi, non vedeva di buon occhio l’idea che io frequentassi una scuola alberghiera. Il mestiere da chef mi avrebbe tenuta lontana dalla famiglia, e in quei tempi non era ben visto”. Succede che i genitori scelgano per i figli, ma succede anche che i figli non abbandonino le passioni, mai; come fu per Rachelle che con Casa Coppelle ha realizzato un sogno, quello di portare a Roma la grande cucina francese in un ristorante suo. A dirigere la squadra di cucina c’è lo chef Fabio Rossi in forze nel team di Casa Coppelle da ben nove anni. Tra lo chef e Rachelle c’è una sinergia continua, ne sono la riprova i piatti iconici da sempre presenti sul menu. La zuppa di cipolle, un grande classico francese qui realizzata seguendo la ricetta della nonna di Madame Guenot, il foie gras vera punta di diamante del locale che a breve sarà anche disponibile in vaso cottura per acquistarlo e gustarlo a casa. E poi un sontuoso piccione, disossato e farcito oppure il salmone in foglia d’oro con cocco e lime. Per i dolci lo chef Rossi passa definitivamente lo scettro alla signora Rachelle, che da grande amante della pasticceria realizza dei dolci golosi e voluttuosi come il profiterole, Creme brulée alla vaniglia, la noisette…
E in questo gioco del cambiar d’abito, la trasformazione di Casa Coppelle continua anche nella proposta gastronomica perché ad affiancare la carta del menù gourmet c’è anche quella del bistro. “Con la riapertura post covid abbiamo deciso di offrire ai nostri clienti un altro modo di gustare Casa Copelle, meno formale e decisamente più pop”. Ed è nata così la carta bistrot, che strizza l’occhio alla romanità e anche a un modo di fare cucina più veloce ma certamente non meno di qualità rispetto alla offerta generale ma certamente a costi più contenuti. E sempre in questa onda lunga di novità e adattamenti, nel weekend è possibile prenotarsi per il brunch ricco e goloso, disponibile a partire dalle ore 12 ad un costo variabile di 40/45 euro a persona. Non si arresta la voglia di Rachelle, di rendere questo locale un luogo il più poliedrico possibile, infatti per le fredde giornate di inverno ha già in mente il progetto “cioccolateria”, quando tutti i pomeriggi sarà possibile accomodarsi per sorseggiare una cioccolata calda in accompagnamento a biscotti secchi e piccola pasticceria. Intanto però, agenda alla mano puntata sui giovedì che da Casa Coppelle sono Scandaleaux…

Contatti

Casa Coppelle

Piazza delle Coppelle, 49
00186 – Roma, Italia

Tel: 06 68891 707

Cell: 338 6810585

Orari:

Tutti i giorni 18:00-00:00

Giovedì 18:00-02:00
Lunedì riposo

E’ il primo tappeto rosso per Agata Fortis alla Mostra del Cinema Venezia 78

Agata Fortis la serata dell’8 settembre sul Red Carpet della Mostra del Cinema di Venezia ha fatto il suo primo tappeto rosso in un elegante abito total black. Giovanissima e con la voglia di fare Cinema, ha raccontato di questo festival come di un’edizione “da sogno”, più magico anche degli anni passati.

Agata vive e lavora a Roma. Fabio Saccani della Bottega degli attori è il suo punto di forza: il suo agente e tra le prime persone che hanno creduto in lei.

Prossime anticipazioni?

Sono in attesa di bellissimi progetti e “bolle in pentola” un lavoro in una (o più) fiction che ancora non mi è permesso svelare…

A cosa stai lavorando questo periodo?

Ho appena finito di girare un cortometraggio molto interessante prodotto da un avvocato di NY.

Novità e film in uscita?

Posso dirvi che sono reduce da importanti esperienze lavorative, tra cui il film diretto da Fausto Brizzi e prodotto da Luca Barbareschi dal titolo Bla bla Baby. Nel cast: Alessandro Preziosi, Matilde Gioli, Maria Di Biase, Massimo De Lorenzo, Nicolas Vaporidis, Chiara Noschese, Cristiano Caccamo, Nina Torresi, Nico Di Renzo e Fabrizio Nardi.

TITOLI DI CODA, IL NUOVO SINGOLO DEL CANTANTE BONJO

TITOLI DI CODA” è il nuovo singolo del cantante e autore Bonjo. E’ un brano prodotto e mixato da David Fulk, mastering di Marco Zangirolami e distribuito da Reload Music Italy powered by Sony Music. L’etichetta discografica è la Music Please Records di Torino

Bonjo, all’anagrafe Vincenzo Bongiovanni, prima di essere un cantante è conosciuto come personaggio dello spettacolo in quanto ha lavorato per oltre vent’anni nel turismo e nell’intrattenimento come cantante, comico e responsabile in strutture turistiche ed eventi.

Il singolo “Titoli di coda”, che segue alle sue due precedenti uscite “Basta così” e “Passo dopo passo”, è ispirato dal desiderio di liberazione della natura umana in campo sentimentale, in altre parole rappresenta quella voglia di sentirsi liberi di desiderare una persona senza costrizioni.

Racconta Bonjo “Il brano è nato durante l’estate 2020, all’interno di un resort estivo; guardandomi intorno notavo come spesso nascevano flirt, sintonie, desideri e passioni fra persone che poi per rispetto – e solo per quello – lasciavano morire queste sensazioni”.

Prosegue l’artista “Era giusto tutto quel rinunciare? E dove portava quel volubile equilibrio? Erano queste tutte domande che mi ponevo quando scoprivo che molti di quelli che avevano lasciato perdere l’oggetto del loro desiderio…Alla fine si ritrovavano a rincorrerne nuovi verso altre persone, come fosse un bisogno assoluto, una necessità”.

Il brano “Titoli di coda”, del cui testo Bonjo è autore assoluto mentre per la parte musicale è composto da lui insieme a David Fulk, è disponibile per l’ascolto qui: https://orcd.co/bonjo_titolidicoda


Vincenzo Bongiovanni
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In arte Bonjo, si avvicina alla musica nel 1996 iniziando a cantare in piccoli locali della provincia di Torino; nel 2013 comincia a scrivere le sue prime canzoni come lenti e sigle di alcune agenzie di animazione turistica.

Studia canto dal 2005, dal vocal coach Sergio Moschetto “Moses” (2010-2012) e comicità presso l’accademia nazionale del Comico e Comedy Studio di Torino dal 2010 al 2014.

Frequenta i laboratori comici Zelig di Torino e Roma dal 2012 al 2016 portando un personaggio di un buttafuori chiamato Lombo che fa parte del suo spettacolo.

Le due canzoni precedenti gli sono servite per trovare il vero sè nel mondo della musica.

Basta così, il primo brano, racconta di quanto lui risulti “caso umano” continuamente agli occhi delle donne. Lo spiega attraverso un racconto che parte dai tempi in cui vestiva da rapper a 16 anni e che percorre vari momenti della sua vita, in cui alla fine è sempre stato un “caso umano” appunto.

Passo dopo passo è un po’ una protesta. Bonjo nasce in una cittadina in provincia di Torino e ci vive per circa 23 anni, poi inizia a viaggiare in Italia tra Roma, Napoli ed altre città. La sua è una cittadina un po’ retrò a livello di qualità di vita quindi tutta la sua famiglia si aspettava da lui che andasse a lavorare dove loro avevano lavorato. Vincenzo ha anche provato a seguire le loro orme, ma non ce l’ha fatta perchè lo stomaco gli continuava a dire che non era quella la strada giusta per lui. In questo brano spiega un po’ tutto questo.

Bonjo ha cantato per vari eventi in Italia, concertini ed esibizioni live di cover italiane e straniere.

Di recente Bonjo, causa pandemia, si è fermato in attesa di potersi esibire in un suo spettacolo Comico-Cantato chiamato CAPITAN ANSIA.

Tra gli eventi di rilievo da menzionare ci sono partecipazioni allo spettacolo HOPE FOR DENIS, uno show di beneficenza per un bambino malato e interventi comici per tre spettacoli di Gaetano Tasselli a Polignano a Mare-Monopoli.

Nel 2014 e 2015 ha partecipato come comico alle selezioni di Fotomodella dell’anno ed al concorso nazionale PRINCIPESSA D’ITALIA. Inoltre, tra il 2014 ed il 2016 ha aperto con interventi comici alcuni spettacoli di Luciano Lembo, Gianluca Impastato ed altri comici del panorama nazionale italiano.

Negli ultimi vent’anni ha lavorato in più di 500 eventi e 15 villaggi turistici come intrattenitore cantante e comico.

FB (Bonjo)

INSTAGRAM (capitan_ansia)

YOUTUBE (https://www.youtube.com/c/80BONJO80)

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